L'insegnamento intende fornire informazioni sulla diversificazione geografica dello sviluppo economico e chiavi interpretative della differente capacità delle collettività e degli eco-sistemi di generare e sostenere processi specializzati di creazione di ricchezza. L'analisi sarà qualitativa e quantitativa, essenzialmente legata a variabili socio-economiche, ma anche naturali e culturali, e sarà condotta secondo una prospettiva long run, con particolare attenzione agli ultimi cinquanta anni
F. Dini, Differenziali geografici di sviluppo: una ricostruzione, Firenze, Firenze University Press, 2012
Altri materiali saranno forniti o indicati durante le lezioni. Gli studenti non frequentanti sosterranno l'esame sul volume anzidetto (testo base) e su David Harvey, L'enigma del capitale, Feltrinelli, Milano, 2011
Obiettivi Formativi
CONOSCENZE: Andamenti delle diversificazioni geografiche dello sviluppo. Macroprocessi storici- Situazione attuale e recenti evidenze.
COMPETENZE: Modelli interpretativi con particolare riferimento alla dotazione localizzata di fattori materiali e immateriali, alla qualità posizionale e alle dinamiche dei flussi
Capacità acquisite al termine del corso: Collocazione dei fenomeni nello spazio-tempo. Interpretazione dei processi di sviluppo con logiche contestualmente antropiche ed eco-sistemiche.
Prerequisiti
L'insegnamento è collocato nel primo semestre del secondo anno. E' consigliabile aver frequentato gli insegnamenti di economia politica e di economia e antropologia dello sviluppo.
Metodi Didattici
lezioni frontali con supporto ppt
Modalità di verifica apprendimento
esame orale
Programma del corso
Il programma è organizzato in sei aree tematiche:
1) ricognizione metodologica sulle diversificazioni geografiche dello sviluppo economico. Informazioni preliminari. Relazioni fra processi socio-economici ed eco-sistemi. Carattere trans-disciplinare delle interpretazioni della geografia dello sviluppo.
2) condizionamenti geografici long run nei processi di sviluppo. Ricostruzione ragionata della mappa del mondo, relativismo del contesto ed effetti qwerty. E' credibile una interpretazione naturale del vantaggio eurasiatico? Perché e su quali ipotetici presupposti economici, culturali ed eco-sistemici l'allometria europea? Geografie in costruzione dell'economia di mercato e del capitalismo
3) geografie dello sviluppo dell'era industriale. Definizione degli strumenti interpretativi: teorie cicliche dello sviluppo economico, scuola della regolazione, tecnologia e paradigmi tecno-economici come strumenti di lettura dei fenomeni cumulativi ed espansivi del mercato. Come si giunge alla cosiddetta globalizzazione?
4) verifiche quantitative: i differenziali geografici di sviluppo secondo i dati cliometrici di Angus Maddison 1000-2000, con particolare attenzione al periodo 1950-2000.
5) analisi regionale dei processi di sviluppo: regione come unità di indagine. Fattori geografici. Modelli geografici sulle economie di agglomerazione e sui mercati in rete. Divisione internazionale del lavoro e accumulazione flessibile.
6) Le tendenze recenti: orientamenti all'industrializzazione. Ostacoli. Integrazione imperfetta dei mercati. Le evidenze 1990-2012.